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Urban Interactive Magazine
Una rivista per il turismo a Livorno in realtà aumentata
Livorno, Città cosmopolita ...
Le "Livornine" conferirono a Livorno i caratteri di città cosmopolita per eccellenza. Le Nazioni costituirono un elemento essenziale per l'affermazione economica dell'emporio livornese e plasmarono fortemente l'immagine della città. Numerosi mercanti stranieri legarono il loro nome a quello di opere di pubblica utilità e beneficenza, palazzi e ville suburbane, ma la loro presenza determinò soprattutto la realizzazione di chiese e cimiteri nazionali. L'aspetto cosmopolitico è stato il tratto più caratteristico della società livornese tra il Seicento e l'Ottocento. Ad esempio, la comunità ebraica non era confinata dentro un ghetto, ma abitava alle spalle del Duomo, dove si trovava una delle sinagoghe più grandi e belle d'Europa. Le comunità cattoliche di diversa provenienza avevano invece il loro punto di riferimento nella via della Madonna, strada che è stata definita un unicum storico-religioso europeo per la presenza ravvicinata di ben tre chiese nazionali. Malgrado le rigide disposizioni dell'Inquisizione, la città ebbe un ruolo di primo piano anche nella storia del protestantesimo nella penisola italiana; basti pensare alla presenza del seicentesco cimitero degli Inglesi, il più antico cimitero acattolico-protestante d'Italia e il più antico, ancora esistente, di tutto il bacino del Mediterraneo, oppure alle orazioni di Giovanni Paolo Schulthesius, ministro del culto della Congregazione Olandese-Alemanna, che sono ritenute i primi scritti evangelici in Italia dall'età della Controriforma.[45] A Livorno fu costruita anche la prima chiesa acattolica di tutta la Toscana, ovvero la chiesa greco-ortodossa della Santissima Trinità.
Dobbiamo anzitutto considerare la problematicità della convivenza tra gente di culture diverse in un clima diffuso di intolleranza religiosa che caratterizzò in gran parte le aree a prevalente diffusione del cattolicesimo nell'epoca da noi considerata, tra il cinque e l'ottocento.
Compiremmo un grave errore se ci limitassimo alle leggi dettate dal principe, la costituzione Livornina, senza preoccuparci della situazione delle diverse culture all'interno dello stretto "villaggio mediceo".
Il difficile percorso del nascere al consolidarsi dei comportamenti culturali di una comunità cosmopolita nella cerchia delle mura. e ciò se consideriamo che ai problemi posti dalla compresenza di varie etnie mercantili diverse si aggiunge un massiccio e costante afflusso di immigrati di ceto umile dalle altre aree del Granducato e dell'Italia, destinati ai servizi di base di un centro urbano in rapida crescita:
siamo di fronte a due variabili che si intrecciano e si sovrappongono, moltiplicando le occasioni di incontro e di scontro, di scambio di modelli di vita e di reciproche interdizioni e rigetti.